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Export di vino: perché prestare attenzione alle temperature

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Il vino è una complessa miscela di acqua, zuccheri, acidi organici e altri componenti chimici che reagiscono continuamente tra loro. Questo delicato equilibrio può essere facilmente alterato da inadeguate oscillazioni di temperatura.

Uno studio di Christian Butzke dell’Università della California (2001) ha dimostrato che queste oscillazioni non intaccano solo l’aroma del vino, ma anche le sue reazioni chimiche causando ad esempio l’imbrunimento del vino bianco o la formazione del carbammato di etile.

Lo studio di C.S. Ough (1992) dimostra poi come vini stoccati a temperature superiori a 25°C per lunghi periodi, o superiori a 40°C per brevi periodi, vedano intaccata la loro qualità.

Produttori ed esportatori dovrebbero sempre trasportare il vino con mezzi refrigerati, gli unici in grado di garantire il giusto isolamento dalle temperature esterne, che possono variare notevolmente soprattutto durante lunghi tragitti.

E’ altrettanto importante per i produttori monitorare le temperature raggiunte durante il trasporto, poiché un cattivo settaggio del reefer può causare ingenti disagi.
Ci fornisce un esempio pratico il carico di vini pregiati che nel 2008 è partito dall’Arizona (USA) in perfette condizioni, ma è giunto a S. Francisco (USA) congelato e stappato a causa dell’impostazione di temperatura troppo bassa.

Molto spesso purtroppo gli esportatori attendono di riscontrare problemi con un carico per decidere di applicare strumenti per il monitoraggio delle temperature, invece di tutelarsi in anticipo.
Sensitech Inc. propone soluzioni monouso economiche e flessibili in grado di garantire dati di temperatura fondamentali a tutela dei produttori.

Per maggiori informazioni, contatta la sezione Control di NCX Drahorad a: sensitech@ncx.it

 

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· 25 giugno 2015