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Il Tarocco siciliano: l’innovazione varietale al servizio del mercato

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Il settore delle arance pigmentate in Sicilia sta cambiando volto: colpiti da una grave epidemia del virus della tristeza degli agrumi (CTV Citrus Tristeza Virus) che ha interessato dal 2010 estese aree specializzate in agrumicoltura, molti agricoltori hanno dovuto estirpare le piante infette. Questa grave problematica fitosanitaria ha creato d’altra parte le condizioni positive per la diffusione di un rinnovamento varietale che sta avendo effetti positivi sulla struttura dell’offerta. La necessità di sostituire i tradizionali portainnesti con nuovi, tolleranti al virus, sono quindi l’occasione per piantare i cloni di nuova generazione frutto della ricerca del CREA – ACM (Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura  e le Colture Mediterranee) e dell’Università di Catania.

Sono stati raggiunti miglioramenti rilevanti con l’allungamento della stagione (anticipandone l’inizio e ritardandone la fine) e la disponibilità di cloni con buona pigmentazione anche della buccia, oltre che della polpa.

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Tradizionalmente la stagione del Tarocco per l’esportazione debuttava verso l’inizio di gennaio, quando iniziavano a mostrare una buona colorazione interna i frutti del Tarocco Comune, il clone più diffuso in Sicilia.

Il nuovo Tarocco 2062 mostra invece già da dicembre una discreta colorazione. Si sta diffondendo anche il Tarocco TDV che, nonostante la rilevante presenza di spine sulla pianta che ne rende difficile la gestione (in particolare per i possibili danni all’epicarpo dei frutti durante la fase di raccolta), mostra un’ottima colorazione interna già dalla metà di novembre.

L’intensa colorazione della polpa, dovuta alla presenza delle antocianine, è un fattore molto apprezzato anche dal punto di vista salutistico grazie alla loro attività antiossidante.

Per la parte più tardiva della stagione si sta diffondendo il Tarocco Meli, un clone tardivo (maturazione aprile-maggio) con buona pigmentazione interna, buccia di ottima consistenza; completa la disponibilità nella parte tardiva della stagione il Tarocco S. Alfio.

Questi nuovi cloni permettono di raddoppiare la durata complessiva della stagione, passando da poco più di tre mesi (dicembre/gennaio-marzo) a oltre sei mesi (novembre-giugno).

I nuovi cloni stanno offrendo anche la soluzione a un problema che frenava la valorizzazione delle arance rosse siciliane sui mercati internazionali. Infatti mentre il mercato italiano conosce il Tarocco e lo apprezza principalmente per le sua qualità gustative, i buyer sui mercati internazionali sono spesso incapaci di fare distinguere al consumatore un arancio Tarocco a buccia arancione da un normale arancio spagnolo a polpa bionda, venduto sempre a prezzi molto più bassi.  Questo è il motivo per cui da tempo il mercato valorizza il prodotto che presenta una marcata pigmentazione della buccia, tanto che alcune varietà prodotte in altri paesi (Spagna e Sudafrica) che presentano una buccia maggiormente striata di rosso stanno insidiando le quote di mercato del prodotto italiano.

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Recentemente si stanno diffondendo in Sicilia cloni di Tarocco che presentano una buona pigmentazione antocianica nella buccia, oltre al marcato gusto dolce-acido tipico del prodotto siciliano. In particolare Tarocco Ippolito e Tarocco Rosso stanno ottenendo un crescente interesse sui mercati italiani ed internazionali per la loro elevata pigmentazione. Il frutto con la buccia striata di rosso riesce ad attrarre consumatori che percepiscono anche visivamente la differenza con un arancio a polpa bionda. Tra i cloni, il Tarocco Lempso presenta un’intensa pigmentazione antocianica della buccia.

Queste innovazioni sono per il momento disponibili solo in quantità limitate e quindi solo nei mercati di fascia alta disposti a pagare un “premium”, ma la rapida diffusione dei nuovi cloni permetterà un allungamento generalizzato dell’offerta e una migliore valorizzazione dell’arancia rossa anche sugli scaffali della GDO, dove il consumatore compra principalmente per le caratteristiche visive esteriori dei frutti.

Articolo originariamente pubblicato su Linkedin

· 12 novembre 2018