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Mirtilli italiani: produzione, export e mercato italiano

mirtilli cestino

La produzione di mirtilli coltivati in Italia si estende su una superfice di 900 ettari. Attualmente la varietà precoce Duke rappresenta il 75% della produzione e il 75% della produzione italiana è destinata all’esportazione.

Il 75% della produzione si trova nel Piemonte, una regione nord-occidentale al confine con la Francia, che conta oltre 500 ettari e oltre 1000 aziende di produzione; in quest’area tutta la produzione è in suolo grazie alle caratteristiche del terreno che naturalmente presenta la necessaria acidità. Le altre regioni di produzioni sono il Trentino-Alto Adige (150 ettari), il Veneto (con circa 120 ettari in produzione fuori suolo nella zona di Verona) e la Lombardia (100 ettari). Altre aree minori sono nel centro Italia (Toscana e Lazio), nel sud (Puglia e Calabria) e in Sicilia.

Mentre la maggior parte dell’offerta si concentra attualmente nel periodo giugno-agosto, l’Italia ha la potenzialità di essere sul mercato da febbraio (con le varietà precoci in Sud Italia) fino a novembre (con le varietà tardive e la frigoconservazione).

Oltre alla varietà Duke, in Italia sono attualmente in produzione Draper®, Ozark Blue®, Aurora®, Huron®, Blue Ribbon®, Top Shelf®, Cargo®, Last Call®, e due varietà particolarmente adatte al clima mediterraneo che si trova nelle regioni meridionali come Ventura® e Rabbit Eye®.

La produzione italiana si rivolge a tre segmenti di mercato:

I mercati serviti dalla produzione italiana sono:

Le strategie perseguite dai produttori italiani sono:

Gli operatori italiani (produttori e importatori) lamentano un’immaturità del dettaglio italiano, in particolare della grande distribuzione, che ancora non ha colto a pieno le potenzialità della categoria dei piccoli frutti e quindi anche dei mirtilli. Con un consumo pro-capite che è meno del 10% di quello realizzato sul mercato britannico, i supermercati si muovono ancora con eccessiva prudenza: ad esempio a metà febbraio 2019, quando il prezzo dei mirtilli del Sudamerica era di circa Eur 0.60 reso Italia per cestino da 125 g, ad esempio il principale supermercato italiano (Coop) vendeva in un punto vendita di medie dimensioni (1600 mq) della provincia di Modena lo stesso cestino, collocato in un’area non refrigerata del punto vendita, a € 2.79. Queste errate gestioni della stagionalità, dei formati di vendita, la mancanza dei banchi refrigerati e i ricarichi eccessivi che si riscontrano anche in altri operatori della distribuzione al dettaglio stanno rallentando il soddisfacimento delle richieste dei consumatori italiani.

Secondo le rilevazioni compiute da Myfruit nella settimana 15, nei punti vendita di Bologna il prezzo dei mirtilli oscillava del 100% tra il minimo di Eur 11.96/kg (Eur 1.49/125g) e il massimo di Eur 23,92/kg (2.99/125g), mentre il 54% dei punti vendita con i piccoli frutti in assortimento aveva solo 2 o 3 referenze in vendita (normalmente una ciascuna di mirtillo, lampone, mora).

Fonte: relazione “Italian blueberries: investments and innovations” di Thomas Drahorad al Global Berry Congress 2019 (Rotterdam)

 

· 16 aprile 2019