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Calibri dell’uva italiana: il progetto condiviso

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NCX Drahorad ha completato la prima fase di un progetto condiviso che ha visto la collaborazione di tecnici, commerciali e specialisti dell’uva da tavola italiana. Lo scopo della prima fase era creare una nomenclatura commerciale dell’uva italiana che aiuti gli operatori ad avere una presenza più incisiva sui mercati internazionali.

Cos’è una nomenclatura standardizzata?

La nomenclatura è un insieme di termini tecnici o sistematici relativi a una determinata disciplina o a specifici ambiti, che permettono di evitare confusione tra i diversi oggetti. Nel commercio internazionale dell’uva da tavola lo standard più diffuso di nomenclatura per indicare i calibri dell’uva è tramite le sigle M / L / XL / XXL, con qualche variante.

Ad esempio, M è anche indicato come Regular (R) e XXL come Jumbo (J). Questi calibri, però, non indicano un calibro univoco e valido per tutte le varietà, ma si adattano alle caratteristiche di ognuna di esse e ai differenti stati. Ad esempio, un calibro L può corrispondere a un 16mm+ per una varietà ad acino piccolo, come la Sable Seedless, e a un 22mm+ per una varietà a calibro grande, come la Red Globe.

A cosa serve, dunque, una nomenclatura standardizzata?

Lavorando nel commercio internazionale di frutta e verdura fresca ci siamo accorti che, ad esempio, servirebbe a semplificare gli scambi, in particolare sui mercati oltremare e per le vendite europee sui canali non gdo. Potrebbe essere adottata su base volontaria da qualunque operatore grazie a questo documento comune, disponibile liberamente, a cui fare riferimento.

Tornando ai calibri, semplificando l’uso comune “M” sta per Discount: parliamo di un calibro inferiore allo standard normale di settore, per cui è accettato da tutti che il prezzo sarà inferiore al prezzo normale di mercato; generalmente è un calibro inferiore alle specifiche dei principali supermercati britannici; è considerato il calibro minimo commerciale per la varietà. “L” corrisponde allo Standard, è il calibro prevalente sia per la produzione che per la vendita; di norma corrisponde alle specifiche minime dei supermercati britannici. “XL”, poi, corrisponde al calibro Premium, venduto con prezzo più elevato rispetto allo standard, ma di cui c’è comunque buona disponibilità commerciale, mentre “XXL” è il calibro Deluxe. Calibro del quale la disponibilità non è continua nel corso della stagione.

Ma, in pratica, cosa succede sul mercato globale? “Per quasi tutte le uve seedless gli italiani hanno in media uno-due millimetri in più rispetto a Cile e Sudafrica, aspetto che ci mette in un’ottima posizione commerciale perché, con la stessa nomenclatura, noi riusciamo agevolmente a dare un calibro in più – aggiunge Drahorad – Solo per Red Globe la situazione è inversa. Ho quindi pensato a un sistema che fosse utile a tradurre i calibri italiani per gli operatori stranieri”.

Il progetto ha completato la prima fase con una convergenza degli operatori sulla versione 1 del giugno 2020 che è scaricabile qui e di cui incoraggiamo la più ampia diffusione.

Il progetto rimane aperto ai contributi degli operatori professionali tramite un modulo con cui è possibile proporre un differente standard per le varietà già in elenco o un nuovo standard per le cultivar non ancora prese in considerazione. Tutte le proposte saranno valutate per la definizione delle prossime versioni dello standard.

Estratto nomenclatura calibri uva italiana

 

 

 

 

· 17 luglio 2020